Precipita aereo nell'Oceano Indiano
A bordo in 153: 14enne sopravvissuta
Un aereo passeggeri della Yemen Airways con a bordo con 153 persone si è schiantato nelle acque dell'Oceano indiano, al largo delle isole Comore. I passeggeri erano partiti lunedì dall'aeroporto parigino di Roissy, con destinazione Moroni, nelle Comore. Avevano fatto scalo nella capitale yemenita. A Sanaa, i passeggeri erano saliti su un altro volo, un Airbus 310 e ripartiti per Moroni. Unica sopravvissuta una 14enne.
Secondo il sito d'informazione giornalistica francese Rue89, la bambina sopravvissuta, che non sa nuotare, sarebbe rimasta aggrappata a un rottame dell'aereo per diverse ore, prima di essere salvata dai soccorritori. Trasportata all'ospedale di Moroni, è in buone condizioni di salute.
Qualche organo di informazione aveva detto che anche il pilota dell'A310 si era salvato. Notizia smentita dal ministro dei trasporti dello Yemen. Quel pilota - Khaled Hajib, 35 anni - si era invece salvato dall'attacco terroristico di Mumbai del novembre scorso, ha riferito la tv al Arabiya sul suo sito: Hajib era fra i civili presi in ostaggio dai terroristi nell'hotel Taj Muhal.
Il responsabile dell'aviazione civile yemenita, Muhammed Abdul-Qadber, ha fatto sapere che alcuni corpi senza vita sono stati individuati nell'area dell'incidente. Individuata anche la carlinga dell'aereo, ma le operazioni di recupero sono ostacolate dal maltempo che imperversa nella zona. Testimoni parlano anche di una larga chiazza di carburante. L'incidente, ha riferito Abdul-Qader, è avvenuto mentre nell'area vi era un vento molto forte, con raffiche fino a 161 chilometri l'ora. Delle 153 persone a bordo dell'aereo yemenita precipitato nell'oceano Indiano, 66 sono cittadini francesi. Nessun italiano a bordo, secondo quanto risulta alla Farnesina.
Situate al largo delle coste sud-orientali africane (a nord del Madagascar, di fronte alle coste del Mozambico), le isole che formano l'arcipelago delle Comore - con le spiagge bianche ed i paesaggi mozzafiato - sono una tradizionale meta turistica. A bordo del jet c'erano undici persone di equipaggio e 142 passeggeri (tra cui tre bambini), in gran parte francesi o originari delle isole nell'Oceano Indiano.
La compagnia aerea Yemenia era ''molto controllata'' dalle autorità francesi, e ''numerosi difetti erano stati rilevati'' sull'aereo precipitato al largo delle Comore. Lo ha detto il segretario di Stato francese ai trasporti, Dominique Bussereau, sulla tv I-tele', parlando del incidente dell'A310.
L'A310 avrebbe tentato un atterraggio d'emergenza, forse un ammaraggio, ipotesi avvalorata, secondo esperti, dalla ragazzina ritrovata viva. Il segretario di Stato francese ai trasporti, Dominique Bussereau, dice invece che ci sarebbe stato "un avvicinamento" del velivolo all'aeroporto, quindi "una ripresa di velocità, poi un nuovo avvicinamento che sarebbe stato mancato". Testimoni, presenti all'aeroporto di Moroni al momento dell'incidente, raccontano infine che il velivolo si è schiantato dopo aver fallito l'atterraggio: "L'aereo era a circa 50 metri dal suolo, in avvicinamento della pista, e invece di imboccare la corsia d'atterraggio ha deviato ed è uscito dall'asse della pista, prendendo una direzione anomala verso il mare".
VIAREGGIO, NENCINI: INCIDENTE PIU’ GRAVE IN ITALIA
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News 1 luglio 2009 | 2 commenti
È stato uno dei primi rappresentanti della politica e delle e istituzioni ad accorrere sul…
È stato uno dei primi rappresentanti della politica e delle e istituzioni ad accorrere sul luogo della tragedia ferroviaria a Viareggio Riccardo Nencini, esponente di SL, segretario nazionale del Ps e presidente del Consiglio regionale della Toscana. “Ci stringiamo attorno a tutte le persone colpite da questa incredibile tragedia - ha dichiarato - alle famiglie delle vittime, ai feriti, a chi ha perso la casa e i beni più cari. Il Consiglio regionale della Toscana sarà a completa disposizione, per quanto nelle proprie possibilità, per rispondere a tutte le necessità operative e logistiche, nella fase dell’emergenza e nel sostegno alle persone colpite”. “Aspettiamo - ha proseguito Nencini - che le inchieste già in corso facciano chiarezza al più presto su quanto è accaduto. I sempre più frequenti incidenti nei trasporti pubblici impongono comunque una maggiore attenzione e vigilanza, che siamo sicuri non mancheranno, da parte delle autorità e degli enti competenti”.
Per Nencini, che nel primo pomeriggio di ieri è rientrato momentaneamente a Firenze per aprire e subito chiudere, in segno di lutto, la seduta del Consiglio regionale, quello di Viareggio è stato, «complessivamente l’incidente più grave che abbia mai coinvolto il trasporto pubblico in Italia e il numero delle vittime e’ tristemente destinato a salire. Le cause stanno per essere accertate e se fossero quelle che stiamo leggendo al momento sulle agenzie, si prospetta il reato di omicidio colposo”. Di nuovo a Viareggio, ha dichiarato che “non è oggi il momento per avanzare commenti e opinioni, di fronte a una tale tragedia e’ necessario esprimere innanzitutto vicinanza alle famiglie delle vittime. Troveremo modi diversi per essere vicini a queste famiglie che sono state colpite nei loro affetti, lo abbiamo fatto poche settimane fa per l’Abruzzo e lo facciamo oggi per la nostra gente”. Dopo il G8, Nencini tornerà nuovamente a L’Aquila, dove incontrerà il direttore della Protezione civile Guido Bertolaso. |